Foto, storie e tecniche dal mio reportage alla ING Marathon in Lussemburgo
La ING Marathon è ormai diventato l’evento sportivo (e non solo) più importante del Granducato, una gara capace di attirare in città migliaia di runners e altrettanti turisti e appassionati. Nonostante non ami particolarmente la fotografia sportiva, in realtà questo evento offre tante opportunità per foto di street, per cui nelle edizioni passate sono sempre riuscito a portare a casa qualche scatto carino e originale.
Infatti, da diversi anni e con mio grande orgoglio, le mie immagini scattate nelle passate edizioni, vengono utilizzate nei media promozionali ufficiali, come brochure o banner. Ecco qui la mia foto utilizzata per il banner gigante che campeggiava vicino la partenza, in questa edizione 2017:
Con la mia Leica M e il fuoco a zona, la ricetta è perfetta!
Una Leica è per sempre, forse, probabilmente. Ormai sono sempre più a mio agio con questo sistema e dunque, per questo reportage ho utilizzato la mia Leica M alternando due lenti, il Summicron 28mm f2 e il Summicron 50 f2. Non ho mai focheggiato per ottenere lo scatto, perchè ormai ho imparato quella tecnica straordinaria e perfetta per lo street, che è il fuoco a zona.
Una volta deciso quale range di distanza voglio a fuoco, sono io a muovermi di conseguenza piazzando il soggetto sempre in quel range e avendo così sempre la certezza di non perdere il fuoco e potendomi concentrare esclusivamente sulla composizione della foto. C’est magnifique!
Ecco una “rara” foto di me all’opera 🙂
L’attesa, una festa colorata di blu e l’arancione.
Dopo averla mancata lo scorso anno, questa volta ho deciso di tornare a fotografare questo grande evento, approfittanto anche di una eccezionale e calda giornata di sole.
Ma…cosa fotografare senza annoiarmi?
La cosa piu’ importante per me, quando devo fotografare, è avere stimoli ed entusiasmo, soprattutto in quei casi in cui mi capita di osservare qualcosa che gia conosco e che ho gia fotografato in passato.
Fortemente ispirato da uno dei miei fotografi preferiti, Alex Webb, ho cercato così di ottenere una fotografia molto contrastata, dai colori vividi, magari anche con livelli di azione moltipli. Ahhh, fosse cosi’ facile…
Così, con Webb nella testa, ho cominciato ad osservare tutto quello che accadeva davanti ai miei occhi. Grazie ai colori dei main sponsor, ING e TANGO, tutto l’evento era dominato da due colori che amo molto, il blu e l’arancione, che, con la luce forte del sole, hanno creato dei contrasti molto molto interessanti. Ed ecco qui qualche foto scattata poco prima del via.
Pronti, partenza, via!
Per la prima volta, ho assistito alla partenza e devo ammettere che è stata una scelta azzeccata perchè in questa fase dell’evento si concentrano gran parte dell’adrenalina e dell’entusiasmo di tutti i partecipanti fino all’esplosione di gioia al momento dello start. Non è stato facile trovare spazio vicino la linea di partenza, ma, in fotografia, credo che qualsiasi posozione o situazione abbia sempre qualcosa di interessante da offrire e così ho cercato di catturare il meglio dal mio punto di vista, l’unico, che potevo avere in quel momento.
L’essenza di una maratona? La corsa.
A parte qualche foto di rito appena dopo lo start ufficiale, mi sono concentrato nel catturare la corsa, quel movimento continuo di gambe, di tantissime scarpe colorate che si alternavano secondo dopo secondo. Con la tecnica del panning, queste situazioni mi regalano sempre degli scatti interessanti. Mi sono quindi abbassato per ottenere un punto di vista che fosse allo stesso livello dei piedi e, con il fuoco gia impostato, ho scattato senza guardare dal mirino o dallo schermo (cosa comunque non possibile con la mia Leica M 262).
Essendo ormai in simbiosi con la macchina, riesco quasi a prevedere l’inquadratura anche quando la macchina è distante dagli occhi. Infatti, molti scatti, li ho realizzati senza guardare attraverso la lente, ma direttamente con i mie occhi. Impossibile? Non proprio…
Mentre le mani si occupavano di mantenere, li in basso, ferma la Leica e il dito a scattare, li, in alto, con gli occhi, osservavo direttamente tutte le gambe che mi passavano davanti e, quando vedevo qualcosa di particolare… scattavo!
Si è creata una linea di collegamento diretta tra i miei occhi, il cervello, le braccia, le mani, il dito e infine la macchina.
Non appena vedevo qualcosa di interessante, il dito laggiù scattava, perchè la mente sapeva gia quale sarebbe stata l’inquadratura finale.
L’ultimo raggio di luce prima della fine?
Non so che fine abbia fatto questo occhiale, ma, considerando i migliaia di piedi che sarebbero transitati di li a poco, credo che quel raggio di sole sia stato uno degli ultimi che ha potuto osservare…
Menzione speciale: Prendi il cuore e scappa!
Tra i tanti scatti della giornata, questo è tra i miei preferiti.
Se avessi avuto l’occhio nel mirino, non credo sarei stato in grado di catturarlo perchè lo avrei visto all’improvviso, Mentre, come ho descritto prima, con la macchina distante e gli occhi liberi di osservare la scena, ho visto quest’uomo correre con un cuore in mano e l’ho catturato prevedendo quello che la macchina stava inquadrando.
Viva la fotografia e viva la luce!
Grazie e alla prossima,
Sabino