Di ritorno dall’evento Leica, a Wetzlar, ho imparato che… (riflessioni a caldo)
La Leica M10 è una gran bella macchina, davvero.
Ok, non serviva andare fino a Wetzlar per saperlo, ma, vederla e provarla li, nel posto in cui è stata concepita, ha un altro effetto. La Leica M10 è un prodotto pensato, ragionato, creato su misura per la fotografia, come un abito perfettamente tagliato e cucito da un sarto. Il corpo macchina, oltre ad essere curato in ogni dettaglio e massiccio, pesante il giusto, ha pochissimi pulsanti esterni, solo il necessario per fare fotografia. Il mirino, più ampio e luminoso, ti porta al centro della scena mentre la osservi, eliminando ogni distrazione. È una macchina costruita “solo” per fare la fotografia. Fotografia, appunto. Concentriamoci solo su quella, please.
I costi, alti, di una Leica M, sono giustificatissimi, per carità.
Mi è bastato fare un tour attraverso la linea di produzione della Leica M, nella sede centrale di Wetzlar per capire quanta professionalità, quanta cura nei dettagli, quanta umanità e soprattutto manualità ci sia dentro ogni macchina o lente prodotta dalla Leica. Ho visto operai dipingere (per applicare il “coating”) manualmente ogni singola lente di un obbiettivo, controllare i corpi macchina maniacalmente in ogni dettaglio. Non sono prodotti creati in massa attraverso freddi sistemi automatizzati, ma c’è ancora molto intervento umano in ogni passo del processo produttivo, una buona percentuale di artigianato unito all’esperienza. Insomma, ogni Leica M e ogni obbiettivo M, ha una sua anima ed un suo valore, non solo materiale. Complimenti alla Leica.
I fotografi, più sono grandi, piú sono umili.
Più si credono grandi, più sono presuntuosi e antipatici. E, nella fotografia di oggi, c’è tantissima presunzione, cosÌ come tanti illusi. Quando mi ritrovo in un evento pieno di fotografi e appasisonati, vedo sempre troppa poca passione e tanto ego. Poca voglia di condividere, tanta presunzione di insegnare e di difendere il proprio sacro sapere sulla fotografia… Poca apertura, molta chiusura… Della serie, io sono io, e voi non siete un…
Un grande fotografo, lo è perchè semplicemente esprime tutta la sua passione e il suo entusiasmo nel raccontare il mondo che lo circonda e nella fotografia stessa. E ama condividerla. Il grande fotografo è una persona umile, che ama profondamente la fotografia e fotografare, nel suo gesto più semplice e classico. Il resto, tecniche, regole, certificati e premi, sono solo maschere e fronzoli non sempre necessari. Ogni grande fotografo che ho conosciuto e/o ascoltato, da Scianna a Koudelka, da Sessini fino a Meyerowitz, mi ha sempre colpito per la semplicità, la passione e soprattutto l’entusiasmo con cui racconta le propria esperienze e le sue conoscenze. Non li ho mai sentiti parlare di tecniche, regole, ricchi premi e cotillons.
La fotografia dei grandi, ha la semplicità e l’entusiasmo dei piccoli.
Joel Meyerowitz…
…un ragazzino di 78 anni, pieno di energia ed entusiasmo contagioso, in una forma strepitosa. Mi sono sentito parecchio piu vecchio di lui. Personaggio fantastico. Chapeau.
Comprerò la Leica M10.
Non so quando, ma so già che sarà la mia prossima macchina! M10, un numero tondo, perfetto, come 40, gli anni che compio questo anno. Coincidenze? Non credo 🙂
Buona luce e a presto,
Sabino
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