Food Photography: i ricci di mare
Questa volta, il soggetto del mio photo shooting è uno straordinario frutto di mare, simbolo della mia terra e delizia per il palato: il riccio di mare. Spinoso ma elegante, scrigno dei più pregiati sapori e profumi del mare, questo invertebrato marino è molto fotogenico grazie alla sua particolare e unica corazza di spine e all’elegante simmetria della polpa all’interno, dai colori spesso vibranti e invitanti.
Un tuffo nel passato, quando “andavamo fare i ricci”
Quando ero piccolo, “andare a fare i ricci” (forma dialettale per dire di andare a pescare i ricci), era una delle mie attività preferite. A quei tempi, fortunatamente, vivevamo molto piu’ in simbiosi con la natura e con il mare, senza troppe paure. Non appena cominciava l’estate, libero da impegni scolastici, mi svegliavo ogni mattina presto e la prima cosa che facevo era guardare fuori dalla finestra per “sentire” il vento. Se c’era bonaccia, assenza di vento, significava mare calmo, per cui chiamavo i miei due/tre amici e ci davamo appuntamento “giu a casa” per andare a mare “a fare i ricci”. Arrivati sulla spiaggia rocciosa, la nostra barca era uno sgangherato materassino di tela, cosi, armati di pinne, maschere, retini e coltelli, sfrontati ed un po’ incoscienti, ci spingevamo anche molto lontano dalla costa, utilizzando le nostre gambe come motore.
Arrivati sulla zona giusta, solitamente dove il fondale è ricoperto dalle lunghe e folte alghe di posidonia, ci mettevamo su la maschera subaquea, riempivamo i polmoni di tanta area, e poi dritti giu, con forti colpi di pinna, spediti fino a toccare il fondo. In quel momento, cullati dalle correnti e immersi in quel mondo ovattato e senza rumore, cominciava una eccitante caccia al tesoro, a tempo. Infilavo le mani tra le lunghe e avvolgenti alghe per spostarle fino a quando non intravedevo le nere e vivide spine. A quel punto, con un gesto lento ma esperto, passavo il coltello al di sotto del riccio, con un colpetto lo facevo staccare dal fondo e saltare nella mano libera. Quella sensazione pungente nella mano, mi riempiva il cuore di gioia e fierezza e con pinnate forti ed orgoliose risalivo in superficie con il braccio teso verso l’alto.
Prima della testa, dalla superficie spuntava sempre la mano fiera con il riccio di mare fresco e pieno di vita.
Il set fotografico
Per ottenere un buon risultato, avevo bisogno prima di tutto che i ricci fossero pieni, con una polpa abbondante e dai colori vibranti. Un immenso grazie va alla “pescheria da Cucuzza” di Mola di Bari, del mio carissimo amico Vito, una garanzia!
Ho realizzato questo photoshooting direttamente a casa dei miei genitori, quindi in una situazione di luce naturale, proveniente da una porta finestra, e utilizzando, come appoggio, il tavolo da pranzo. Questa volta ho avuto anche due assistenti d’eccezione: mia madre (alle luci) e mio padre, assistente di scena e modello 🙂
Come si vede dalla foto di backstage sotto, il set è molto semplice, in una situazione di poco spazio, ma la cosa piu’ importante è avere sempre una grande finestra che faccia entrare quanta più luce naturale possibile. Per il resto, mi adatto con quello che ho a disposizione.
Oltre alla solita foto still life, questa volta ho anche cercato di realizzato una sequenza di foto in azione, utilizzando un modello (mio padre) mentre compie il tipico gesto “verace” di chi mangia il riccio fresco con un pezzo di pane, come si fa con la “scarpetta” nel piatto. Per realizzare questa serie, mi sono piazzato alle sue spalle, su di una sedia, cercando di ottenere una ripresa e un framing più vicino possibile al suo punto di vista ed avere quindi l’immagine finale più dinamica ed invitante.
Nessun flash, nessuna luce artificiale sono state utilizzate per realizzare questi scatti.
Lo sfondo
Sempre per ottenere uno scatto naturale e rustico, ho utilizzato come sfondo la texture di un bellissimo pannello di legno invecchiato, un tagliere, anch’esso vecchio e con molti segni di tagli ed usura, ed un bel cesto in vimini, tipico degli ambienti marinari.
La luce
Come detto prima, non amo la luce artificiale, soprattutto per il food, perchè lo renderebbe freddo e poco invitante.
Come fonte principale ho utilizzato la meravigliosa luce naturale attraverso una porta finestra e, per schiarire le ombre, in posizione opposta, un pannello A3 ricoperto di carta alluminio.
L’attrezzatura
La macchina fotografica utilizzata e’ una Canon 5D Mk III mentre come lente ho utilizzato il Canon EF 100mm Macro f2.8 IS USM per le riprese piu da vicino e il Canon EF 24-70mm f2.8 II USM per le riprese dall’alto.
Ed ecco il risultato finale
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